Tamburini
Anna Maria Tamburini
La fede del fiore
nella morte
– innaturale –
l’estenuarsi
a frutto
come già sotto il peso \
a giacere
della terra
dal bulbo \ alla gloria
(da Colibrì, FaraEditore 2010)


anche l’orso al sonno si consegna
dell’inverno, né teme l’analogia
con l’altro sonno che il bimbo
turba benché piccolo,
inesperto dell’alterna
vece delle onde.
(da Colibrì, FaraEditore 2010)


tende di luce esplode –
vedi, era, Pavel, come tu ai tuoi
descrivi – l’aurora borealeprodigio di lame a settentrione
a pronunciare il nome che si tace

e un piccolo cero la vita che arde
nelle buie tempeste
di siberiani notturni
(da Colibrì, FaraEditore 2010)


Ha riso al primo annuncio Abramo
sorpreso, incredula ha riso l’amata
– principessa – , Sara, sterile e anziana,
alle Querce di Mamre
Di più ha riso Shaddai – onnipotente –
il Dio della montagna della steppa
che visita, straniero, la sua terra
al colmo del meriggio
– tre volti sulla soglia della tenda –.
Sacro l’ospite ai padri, si curava
nel rito del lavacro, nel banchetto
che ristora e nutre. Di gioia
in Isacco Egli ride ancora.
Presso Abramo ha sostato.
(anna dalle crete, a mio padre, Edizioni Helicon 2014)


Isacco è detto l’unigenito. E lo è della sua stirpe. Ma ci sono altri figli di Abramo, ugualmente custoditi dallo sguardo vigile del Signore: in Ismaele Egli ha raccolto il pianto di Agar – Dio ascolta – e ha promesso. Altre discendenze crescono con le quali siamo forse chiamati a dividere l’eredità dall’unico capostipite. Forse al residuo mondo cristiano è chiesto solo questo oggi: farsi mediatore tra gli eredi fratelli: riuscire a pronunciare e a fare sì che si possa pronunciare, insieme, con cuore sincero, la parola perdono come per dono.
(anna dalle crete, a mio padre, Edizioni Helicon 2014)


1. domande
ora tu spegni per favore
le domande che fai grandi
ritieni quella sola che urla
“dove l’uomo?” tu uomo
dov’eri a «Ninive e Babilonia
Bergen-Belsen e Treblinka»
dove in Siria o a Mosul
in Mozambico in Niger
appena ieri, a Lesbo… ora dove

spegni per favore
le domande che fai grandi
né vorresti risposte
mentre ripeti – dove sei, dov’eri –
a quella voce. E invece,

vedi, non se ci sia questa
voce che suscita
che eleva – richiama il germoglio

dalla buia zolla
spezzando infrange
il suo silenzio –

capovolgi la domanda
e se si oda ancora
voce d’uomo chiedi
nello strepito delle notti
al neon, dei giorni
di tenebra e angoscia

chiedi solo se ci sia
ancora l’uomo o dove
si nasconda lontano
da questo immenso
e come questo Immenso
possa starmi accanto – e sopra
e dentro – a me finito
– un punto forse, forse meno
come possa forare
quel sipario di terra
che alimenta la fiamma
del mio e nostro desiderio
(da Sequenze auree, Raffaelli Editore 2022)


VIII
sabato santo

aveva alitato la vita
sulla creta il sesto giorno
il sesto giorno ha consegnato
lo spirito al Padre

ha esalato il respiro
in quel respiro ha ricreato l’uomo
di creta fatto divino
quando pareva remoto

lontano da Dio l’uomo
lontano Dio dall’uomo
ha capovolto la morte in vita
ha ricreato il mondo

la traversata ha compiuto
colmato – d’oceano cupo –
l’abisso di bufera
amante sull’asta trafitto
inerme ha doppiato d’un impeto
il capo d’ogni speranza

[…] mirabili corrispondenze
di sabato in sabato
di saliva e alito
di mare in mare

[…] il Dio lontano guarisce la vita
compie nel suo riposo meraviglie
si diffonde dal sepolcro un profumo
di mirra che risveglia i morti

[…] Hai valicato il tempo

traguardato l’eterno
d’amore ricolmo – Tu Sei

Io Sono – il tuo Nome un Verbo
attrae piccole parole
– ecco me, amen, lode –
(da Sequenze auree, Raffaelli Editore 2022)


II di 21
piedimonte

nella penombra invernale
che l’arredo ligneo
antico investiva le pietre
del muro il lavabo
di pietra l’acqua a filo
un’onda
dalla bianca porta
col buco del gatto – i frati
sub montem Mosè l’avevan chiamato
in grembo a ognuno balzava
vicino improvviso e occhi aveva
di brace al camino –

onde di volti
avvicendarsi amici
e nuovi, inquieti straniati persi
e nuove, sempre nuove, scambi
di voci, di nuove di pace
i saluti – quel poco essenziale
che salva incontra la luce
a filo fior d’acqua incontro
alla luce e saluta
un’onda…
(da Sequenze auree, Raffaelli Editore 2022)