Posacenere

Subiaco, “Soglia del Paradiso”, è Capitale italiana del Libro 2025

Subiaco, “Soglia del Paradiso”, inserito tra i Borghi più Belli d’Italia, è la Capitale italiana del Libro 2025, grazie alle iniziative di «far convergere i visitatori verso i siti religiosi e culturali da fruire attraverso nuovi prodotti editoriali necessari per valorizzare e trasmettere alle future generazioni le testimonianze materiali del passato». A proclamarla, nel corso di una conferenza stampa svolta il 13 dicembre a Roma, al Ministero della Cultura – che in concomitanza compie cinquanta anni – è stato il Ministro Alessandro Giuli, con la seguente motivazione:

«Il progetto presentato da Subiaco offre un ventaglio accurato di proposte tutte volte alla valorizzazione e alla diffusione del progetto libro, partendo dal rilancio e dal restauro del grande patrimonio bibliotecario custodito nel suo territorio, fino ad arrivare all’utilizzo delle nuove risorse tecnologiche che permetteranno alle nuove generazioni di approcciarsi con metodi a loro più consoni a un mondo culturale – considerato per lo più polveroso e antico – che può invece offrire loro molti stimoli e sorprese».

All’incontro erano presenti anche il direttore generale della Direzione Biblioteche e Diritto d’Autore, Paola Passarelli; collegato da remoto, il presidente della giuria Gian Arturo Ferrari; il presidente del Centro per il Libro e la Lettura, Adriano Monti Buzzetti Colella e il direttore del Centro per il Libro e la Lettura, Luciano Lanna. In videocollegamento i componenti della giuria: Roberto Alfatti Appetiti, Domenico Minuto, Susanna Tamaro e Simona Vinci.

Il conferimento del titolo, di durata annuale, è stato istituito con Legge 13 febbraio 2020 n. 15. La prima Capitale italiana del Libro è stata Chiari (Bs), nel 2020, alla quale il riconoscimento è stato attribuito per legge dal Consiglio dei Ministri per le attività di promozione della lettura quale strumento per sostenere la comunità attraverso i canali social dell’Amministrazione comunale durante il lockdown. Nel 2021 Vibo Valentia, nel 2022 Ivrea, nel 2023 Genova, nel 2024 Taurianova.

Il progetto di Subiaco (insignita del titolo di Città ne 2021 dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella) verrà finanziato con 500.000 euro dalla Direzione generale Biblioteche e diritto d’autore erogati tramite il Centro per il libro e la lettura. «Subiaco sarà all’altezza del titolo riconosciutole con un programma di eventi e iniziative capaci di valorizzare il patrimonio locale e nazionale del libro, la sua filiera e le sue infrastrutture, esaltando il valore sociale della lettura e il suo rapporto vitale con il territorio», ha proseguito il Ministro.

Tre le proposte volte a far scoprire, tutelare e valorizzare le tante ricchezze artistiche e architettoniche del territorio e a far conoscere il lungo viaggio fatto dal libro nei secoli alle nuove generazioni, unendo passato e futuro in modo interattivo e attrattivo per tutti, si possono elencare visite guidate nei musei con supporti audiovisivi innovativi tipo WhatsArt, spettacoli teatrali, libri ‘parlati’ nelle piazze, coinvolgendo insegnanti e allievi delle scuole locali, interazioni tra biblioteche e potenziamento del patrimonio informativo attraverso la rete integrata tra biblioteche comunali e scolastiche.
 


D’altronde per la città di Subiaco il legame con il libro è viscerale: il Monastero di Santa Scolastica (sorella di San Benedetto) è il più antico d’Italia, seguito da quello di Montecassino, ed è il più antico monastero benedettino al mondo. È un gioiello tutto da custodire anche per la presenza della millenaria Biblioteca, all’interno della quale sono custoditi circa 130 mila volumi a stampa, 200 incunaboli, 400 codici, 4000 pergamene… Cunicoli lignei, cesellati con perizia, che hanno ispirato il capolavoro di Umberto Eco “Il nome della rosa”. La Biblioteca è, dunque, uno scrigno di una storia millenaria che, dallo scriptorium dei monasteri sublacensi, è diventata la prima officina tipografica grazie ai tedeschi Arnold Pannartz e Konrad Sweynheym, che nel 1465 fondarono, all’interno dell’abbazia, il primo luogo in Italia a essere dotato di una pressa per la stampa di libri. Ne nacquero stampe straordinarie con i caratteri tipografici cosiddetti “Sublacensi”. Il primo libro a caratteri mobili d’Italia, pertanto, venne stampato nel Monastero di Santa Scolastica ad opera dei due monaci allievi di Gutenberg che regalarono al piccolo centro vicino a Roma il titolo di Città della stampa.

Subiaco custodisce anche una meravigliosa Biblioteca Comunale. Nata da un un piccolo fondo di volumi ospitati nei locali del Centro Sociale di Educazione Permanente (CSEP) nel Palazzo del Convitto, era priva di una sede, eppure nel 1975 venne approvato il primo Regolamento per il suo funzionamento. La vera svolta però arriva con la legge 285/77, attraverso la quale viene permesso ai Comuni di elaborare piani di occupazione giovanile. A oggi, la Biblioteca Comunale di Subiaco conta più di 20 mila volumi, con sezione divise per fasce d’età, un pregiato Archivio Storico e Fotografico: un vero e proprio punto di riferimento per i cittadini.

Parte integrante del Polo Museale istituito presso la Rocca abbaziale di Subiaco è il MACS – Museo delle Attività Cartarie e della Stampa, a testimonianza dell’origine e della diffusione in Italia della stampa a caratteri mobili, una tecnologia che ha rivoluzionato il modo di diffondere e conservare la conoscenza attraverso i libri.

Ma Subiaco è “Soglia del Paradiso” anche perché a due passi dal Monastero di Santa Scolastica, che insieme al Monastero di San Benedetto o ‘del Sacro Speco’ è tra le principali attrazioni del borgo in provincia di Roma, si trova il Laghetto di San Benedetto, una vera e propria oasi di pace immersa nella natura incontaminata del Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini, un paradiso terrestre dove si racconta che avvenne il miracolo del falcetto, un attrezzo di ferro perso nell’acqua da un lavorante che avrebbe dovuto ripulire dai rovi il terreno che si stendeva fin sulla riva del lago da coltivare a orto. Quando il Santo riconsegnò il falcetto aggiunse: “Ecco, lavora e non ti rattristare!”.
Mary Attento